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28.02.2016

Taiwan si lamenta per l’accordo Praga – Pechino

Non è piaciuto a tutti il nuovo accordo di gemellaggio tra Praga e Pechino approvato dal Consiglio comunale della capitale ceca giovedì scorso. Le prime critiche ufficiali sono arrivate da Taiwan.

Lo Stato isolano contesta la formulazione dell’accordo, secondo il quale Praga riconosce la Cina unita. Con questa formula Pechino rivendica la sua sovranità su alcuni territori contesi, compreso lo stato di Taiwan oggi riconosciuto da decine di Paesi. Sebbene la politica della Cina sia rispettata dalla diplomazia ceca, il richiamo esplicito dell’accordo tra le due municipalità viene considerato un gesto di apertura eccessivo verso il regime cinese.

Come mostra il caso di Taiwan, una politica estera eccessivamente filo-cinese potrebbe rimettere in discussione i rapporti con altri Paesi asiatici che hanno attriti con la Repubblica Popolare Cinese, causando una ripercussione negativa sull’economia ceca. Mentre gli investimenti cinesi sono stati finora più di natura simbolica e mediatica, l’azienda di Taiwan Foxconn è una delle più grandi esportatrici in Repubblica Ceca. Anche le imprese sudcoreane preparano investimenti di massa nel settore industriale.

La politica ceca tuttavia non sembra preoccuparsi troppo delle possibili conseguenze. Capofila delle aperture verso Pechino è il presidente ceco Miloš Zeman, che a marzo ospiterà al Castello il presidente cinese. Al seguito della delegazione cinese ci saranno circa una trentina di imprenditori e dovrebbero essere sottoscritte diverse partnership. Sarà quindi l’occasione di dare sostanza ai tanto sbandierati investimenti cinesi.

 

Fonte: www.denik.cz

Fonte fotografia: Magistrat hlavního města Prahy

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