Dal rinnovo di un terzo del Senato ceco, che avviene ogni due anni, escono rafforzate le forze dell’opposizione. Il secondo turno delle elezioni, caratterizzato da un’affluenza molto bassa, si è concluso sabato 13 ottobre.
A uscire maggiormente rafforzato dal secondo turno delle senatoriali è il maggior partito dell’opposizione, l’ODS. I candidati del partito del centrodestra hanno vinto in nove collegi uninominali sui 27 arrivati al rinnovo. Altri tre candidati hanno vinto appoggiandosi a coalizioni larghe, di cui faceva parte anche l’ODS. «Il Senato ha acquisito nuova forza per assolvere il suo compito di organo di controllo e per fare argine alle varie proposte formulate dalla Camera dei Deputati, che è in mano ai populisti e alle forze politiche estreme» ha detto il segretario generale del partito Petr Fiala. Il gruppo al Senato dell’ODS è aumentato a sedici componenti.
Nella corsa al gruppo senatoriale più grande è avvantaggiata la formazione Sindaci e Indipendenti (Stan), che ha vinto in tre collegi e il suo gruppo ha 16 componenti. STAN tuttavia potrebbe attrarre tra le sue fila anche diversi candidati indipendenti o eletti con l’appoggio di una coalizione larga. L’altro gruppo centrista, quello dei popolari di KDU-ČSL è per ora terzo con quindici componenti.
Disfatta invece per i socialdemocratici, che hanno vinto in un solo collegio. Il loro gruppo passa da 25 a 13 componenti. Non va molto meglio per il movimento Ano 2011, che dei dieci candidati arrivati al secondo turno è riuscito a farne eleggere solo uno alla Camera alta del parlamento ceco. Le forze della coalizione potranno quindi far affidamento solo su venti senatori. Tuttavia, nel sistema bicamerale non perfetto ceco, il Senato non si esprime né sulla fiducia al governo né sulla legge di bilancio e i suoi veti legislativi possono essere superati da un voto alla Camera dei Deputati.
Fonte: www.ceskenoviny.cz
Fonte fotografia: senat.cz
