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07.06.2019

Come muoversi nell’attuale mercato del lavoro ceco?

Giovedì 6 giugno si è tenuta all’hotel NH Prague City la conferenza “HR Senza Illusioni”, organizzata dalla Camera di Commercio e dell’Industria Italo-Ceca assieme al socio GI Group e alla sua controllata Grafton Recruitment.

Nel suo saluto introduttivo, il segretario generale della Camera, Matteo Mariani, ha sottolineato i problemi che si trovano ad affrontare le imprese attive in Repubblica Ceca. Il mercato del lavoro ha esaurito le sue risorse interne e talvolta manca la corrispondenza tra la domanda delle imprese ed un’offerta di lavoro qualificata. Inoltre, i dipendenti cechi mostrano un livello relativamente alto di disponibilità a cambiare lavoro. «Un dipendente su quattro nelle vostre aziende sta cercando ora un nuovo lavoro» ha sottolineato Jitka Součková, Marketing Manager di Grafton Recruitment. Complessivamente oltre il sessanta percento dei dipendenti è pronto a cambiare il lavoro, se arriva “l’offerta giusta”. I fattori più influenti continuano a essere la remunerazione e i benefit, seguiti dalla disponibilità dei dirigenti e una buona atmosfera sul luogo di lavoro.

Le priorità e il comportamento dei dipendenti sul mercato del lavoro sono influenzati da numerosi fattori. Come mostrano i risultati contenuti nell’Analisi del mercato del lavoro elaborata da Grafton Recruitment, i profili differiscono sostanzialmente sulla base dell’età, della presenza di figli o di vincoli particolari. Ad esempio, i dipendenti con figli danno una maggiore importanza alla remunerazione. «Ma allo stesso tempo si tratta di dipendenti più fedeli dei dipendenti senza figli» nota Jitka Součková. I dipendenti senza figli sono invece più predisposti a cambiare lavoro e a spostarsi. Un fattore importante nel comportamento sul mercato del lavoro è anche la presenza del mutuo. Secondo l’età e le generazioni, poi, variano sostanzialmente gli approcci e i mezzi di comunicazione, tramite cui arrivare a potenziali dipendenti.

Molte imprese cercano di rimediare all’attuale situazione con l’arrivo di personale dai paesi dell’Est Europa. In cima alle preferenze degli imprenditori c’è l’Ucraina. Martin Ježek, Business Development Director di Grafton Recruitment, ha illustrato l’iter per i rilasci dei permessi di lavoro, noto con la denominazione di “Regime Ucraina”, i servizi offerti da Gi Group nella selezione del personale nell'ex paese sovietico e la gestione della trafila burocratica. «Con i lavoratori esteri non si risparmia sui costi per il personale, anzi!» avverte Martin Ježek. I lavoratori ucraini sono fortemente orientati verso la remunerazione, quindi, con un livello basso di salario (solitamente sotto le 20.000 corone nette al mese), l’azienda rischia di vedersi scappare in pochi mesi i propri dipendenti verso altre aziende. Ai fini del rilascio del permesso, il datore di lavoro deve garantire un alloggio al dipendente ucraino. «Ormai ai nostri clienti consigliamo di offrire l’alloggio come un benefit» dice Martin Ježek. Oltre a ciò le imprese devono sostenere anche i costi per il processo di rilascio del visto, che dura non meno di sei mesi. Nonostante ciò, il governo, su grande richiesta delle imprese, ha raddoppiato a 40.000 la quota visti dall’Ucraina. Per rendere il sistema più efficiente, si dovrà anche potenziare il Consolato Generale della Repubblica Ceca a Leopoli, il quale gestisce tutta la mole di richiesta e rilasci visti.

Nel dibattito con i soci sono poi emerse molte delle problematiche concrete, a cui devono far fronte le imprese presenti in Repubblica Ceca, soprattutto quelle del settore manifatturiero. I relatori hanno poi fornito alcuni spunti concreti, che potrebbero aiutare le imprese ad orientarsi nell'attuale mercato del lavoro ceco.

Fonte: Camic

Fonte foto: Studio Adam-Costey

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