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25.11.2015

CTS Group: venticinque anni di rapporti italo-cechi

CTS Group fu tra le prime aziende a occuparsi professionalmente dello sviluppo dei rapporti economici tra l'Italia e la Repubblica Ceca. Nei suoi venticinque anni ha assistito decine di investitori italiani arrivati dopo la Rivoluzione di Velluto. Ne abbiamo parlato con Petr Dostal, presidente del CdA della società.

CTS Group ha compiuto venticinque anni. Come sono stati gli inizi?

La nostra società è stata tra le prime aziende private fondate nella capitale ceca dopo la caduta del vecchio regime comunista. Mi ricordo ancora le facce sorprese al Tribunale di Praga, quando arrivammo con la richiesta di creare una società sulla base del Codice risalente al 1939. La nostra azione coinvolgeva l'intero territorio della Cecoslovacchia, come indica anche la sigla CTS, che significa Ceskoslovenske teritorialni sluzby (Servizi territoriali in Cecoslovacchia). E ancora oggi siamo presenti anche in Slovacchia, con una società autonoma.

Quali erano allora i servizi più richiesti dalle imprese italiane?

Le aziende italiane si aspettavano di trovare un pacchetto di servizi in tutti i campi dell'impresa: dall'assistenza durante l'acquisizione fino al marketing e alla consulenza legislativa. Abbiamo quindi puntato su questa direzione, sviluppando tutte queste attività ancora oggi molto richieste.

La trasformazione economica degli anni Novanta portò anche l'ondata delle privatizzazioni e delle restituzioni dei beni. Cosa seppero cogliere gli italiani da questo periodo?

Per quanto riguarda le privatizzazioni, le imprese italiane furono molto presenti. Numerosi imprenditori italiani hanno saputo invece cogliere l'occasione della restituzione degli immobili confiscati dal regime comunista. Molti nuovi proprietari per varie ragioni preferivano disfarsi velocemente degli immobili, vendendoli anche a prezzi molto bassi, e gli imprenditori immobiliari italiani disponevano di un notevole cash flow per soddisfare queste richieste. Questo periodo ebbe luci e ombre: a Praga arrivarono infatti molti imprenditori che, non riuscendo a portare a termine i loro progetti, hanno danneggiato l'immagine della comunità imprenditoriale italiana. Di contro, la riqualificazione del centro città è largamente merito di questa stessa categoria.

CTS Group è anche tra i fondatori della Camera Italo-Ceca. Cosa vi spinse a creare questa realtà?

Per essere esatti, l'atto costitutivo della Camera è firmato da me, da Antonio Pasquale e da Paolo Ferrari. In primo luogo, volevamo dar vita a un canale comunicativo tra i vari imprenditori presenti nel Paese, creando una vera comunità di business italo-ceca. Avevamo come obiettivo il ridare lustro alla comunità imprenditoriale, la cui fama era stata incrinata durante la prima metà degli anni Novanta. La Camera doveva svolgere anche un'attività di lobby a favore dei suoi associati. Credo che tutti questi obiettivi siano stati raggiunti, oggi la Camera è uno strumento fondamentale e, insieme all'Ambasciata e all'Istituto di Cultura, è tra le istituzioni italiane di riferimento nel Paese.

CTS Group ha curato alcuni tra i più importanti investimenti italiani nel paese. Quali sono le prospettive per gli investimenti italiani in Repubblica Ceca?

Da quindici anni il core business della nostra società è proprio l'assistenza agli investitori italiani. Siamo riusciti a trasmettere a molte imprese italiane il fatto che la Repubblica Ceca sia una destinazione strategica per la crescita sui mercati europei, soprattutto nel settore manifatturiero. Questa attività ha ancora una buona prospettiva per il futuro. Molte imprese, infatti, si stanno rendendo conto che ci sono anche altri fattori da prendere in considerazione, oltre al costo del lavoro. Rispetto agli altri Paesi dell'area, la Repubblica Ceca resta molto competitiva: manodopera qualificata, basso costo dell’energia, posizione geografica e possibilità di collaborare con università e centri di ricerca per le produzioni ad alto valore aggiunto. Puntare su questo Paese si è rivelata una decisione vincente per moltissime imprese: le aziende ceche contribuiscono infatti attivamente al supporto alle aziende-madri italiane nei momenti di difficoltà.

Quale sarà il futuro dei rapporti economici tra l'Italia e la Repubblica Ceca? In fondo ormai anche le società ceche realizzano acquisizioni in Italia...

Certamente, anche le imprese ceche si stanno sviluppando in Italia. Ad esempio, nel settore del turismo stiamo assistendo all’acquisizione di strutture da parte di società ceche e, negli ultimi anni, stanno crescendo anche le reti di distribuzione di alcuni prodotti tradizionali come il vetro. Sempre più spesso le imprese italiane acquistano macchinari dalla Repubblica Ceca. Tuttavia, non credo che le imprese ceche abbiano la forza per fare acquisizioni decisive in Italia. Semmai, mi aspetto che arriveranno ancora forti investimenti da parte di società italiane.

CTS Group è attiva anche nella Coppa Josef Masopust. Come mai questo progetto legato al calcio?

La Coppa è dedicata al famoso calciatore cecoslovacco Josef Masopust, che si distinse per il suo grande talento e per il suo fair play, ricevendo nel 1962 il Pallone d'Oro. La Coppa, disputata nelle scuole superiori in tutto il Paese, vuole rafforzare tra i giovani proprio il senso del fair play e il rispetto delle regole, importanti per il futuro della società.

Fonte fotografia: Camic

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