L'audizione della candidata ceca alla vicepresidenza della Commissione Europea, Věra Jourová, ha avuto un esito positivo.
Nell'audizione davanti alle commissioni Affari Costituzionali e Giustizia del Parlamento Europeo, la candidata ceca ha riassunto i principali temi del suo portfolio denominato Valori e Trasparenza. «Il mio obiettivo è creare un'Europa più democratica e trasparente, più resistente alle nuove minacce, comprese quelle digitali e in grado di difendere i propri valori», ha detto agli europarlamentari Věra Jourová. Tra le tematiche principali dell’ingombrante incarico di Valori e Trasparenza, ci sarà la tutela dello stato di diritto nei singoli paesi membri. La vicepresidente Jourová continuerà, quindi, il lavoro svolto fino ad ora dalla Commissione Europea nei confronti di Polonia e Ungheria, sottolineando che «non sarà un altro Timmermans - il suo predecessore incaricato dei due dossier -». Altre priorità riguardano la lotta alle fake news, alle campagne di disinformazione e il sostegno del giornalismo di qualità. «Ma non ci sarà un ministero della verità», ha sottolineato Věra Jourová, ovvero la volontà di non voler varcare la linea sottile che separa libertà di stampa e censura.
Poco battuto, invece, il tema dei rapporti della futura vicepresidente con l'attuale premier ceco Andrej Babiš, che ha fortemente voluto il secondo incarico di Jourová a Bruxelles. La questione è stata aperta nell'audizione - durata tre ore - davanti ai soli eurodeputati eletti in Repubblica Ceca. Věra Jourová ha sottolineato l'indipendenza della giustizia ceca nella gestione delle indagini sulle presunte frodi di Babiš, quando era alla guida del suo gruppo Agrofert. La futura vicepresidente non ha, tuttavia, nascosto la sua esperienza personale con il sistema dei pubblici ministeri cechi. Věra Jourová fu infatti incarcerata per diversi mesi a causa di accuse rivelatesi completamente infondate. Infine, la candidata ha ottenuto il via libera dalla maggior parte dei gruppi parlamentari.
Fonte: www.ceskenoviny.cz
Fonte fotografia: archivio Věra Jourová
