Resultati di ricerca...
  • cs
  • it
close

Login

News

07.06.2018

Zeno D’Agostino: Puntiamo ad attrarre attività ad alto valore aggiunto

Non solo attività portuali. Nelle sue strategie di crescita il porto di Trieste si vede come un hub, dove si incontrano la logistica e le attività produttive grazie a nuovi insediamenti industriali nella Zona franca. Ne abbiamo parlato con Zeno D’Agostino, presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale, che ci ha illustrato anche le prospettive del porto di Trieste sul mercato ceco.

Quali sono le strategie di espansione sul mercato ceco del porto di Trieste?

«L’espansione si fa in due modi: o sottraendo il traffico ad altri porti o seguendo la crescita, che in Repubblica Ceca è importante, e proponendo nuove attività. Oltre ai traffici ci interessa portare a Trieste nuove attività con valore aggiunto. Ci rendiamo conto che le attività di mero trasporto portuale le fanno bene anche gli altri porti come Amburgo o Koper (Capodistria). Noi puntiamo alla creazione di un sistema, nel cui ambito si sviluppino attività logistica e industriali nella Zona Franca trattenendo sul territorio il valore aggiunto. Oltre a impianti e servizi logistici offriamo anche aree nella cosiddetta Zona franca, dove insediare attività produttive. A differenza di altre presentazioni che abbiamo organizzato a Vienna o Budapest, a Praga abbiamo puntato anche sulla presenza di operatori italiani per far vedere che a Trieste c’è un sistema che si muove. La vera crescita del porto di Trieste non è solo quantitativa, come mostrano i principali indicatori positivi, ma anche qualitativa. Negli ultimi due anni a Trieste abbiamo percepito nettamente un aumento del valore aggiunto legato al porto».

Quindi puntate a portare dentro la Zona franca anche delle imprese ceche del manifatturiero?

«Nel caso di alcuni Paesi, dove si è mostrato un interesse forte delle imprese per la Zona franca, abbiamo avviato un dialogo con i rispettivi governi cercando di sviluppare aree, in cui queste imprese possano essere presenti. In Repubblica Ceca abbiamo effettuati incontri con il Ministero dei Trasporti e importanti trasportatori ferroviari. In realtà, dove siamo andati in precedenza, questo genere di incontri è stato utile per far conoscere il porto di Trieste e le sue potenzialità. Abbiamo presentato anche i successi degli ultimi anni, ad esempio il numero di treni è raddoppiato negli ultimi quattro anni. Tant’è che l’amministratore delegato delle Ferrovie austriache, il primo operatore seguito dalle ferrovie tedesche e poi quelle italiane, ci ha detto che in Europa non esiste uno sviluppo di crescita tanto dinamico come a Trieste. Inoltre oggi la Zona franca è più votata all’export che alle importazioni. Ad esempio, attualmente stiamo lavorando a un progetto comune con un importante esportatore di vini italiani, che si vuole insediare nella zona. Grazie all’insediamento infatti avrà un rimborso dell’IVA più veloce».

Oltre al collegamento con Ostrava ci sono le condizioni per l’avvio di un collegamento ferroviario diretto con il centro Boemia e Praga?

«Noi siamo venuti in veste di istituzione pubblica, ma accompagnati da operatori, come MSC, che hanno un respiro globale e sono in grado di proporre investimenti. I primi treni infatti non partiranno pieni, quindi è necessario avere la capacità finanziaria per coprire le fasi iniziali in perdita. Se emergeranno anche piccoli segni di interesse sul mercato, noi assieme ai nostri operatori saremo propensi a far partire il collegamento».

Trieste quale ruolo vuole avere nelle strategie rivolte al mercato cinese?

«Noi siamo totalmente dentro questa strategia. Io sono in Cina almeno una volta al mese e stiamo lavorando affinché le imprese cinesi dichiarino la volontà di investire nel porto».

Fonte: Camic

Fonte fotografie: Adam-Costey Studio

Loading…