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24.02.2022

Affitti a breve termine, verso quale quadro giuridico?

Giovedì 24 febbraio si è svolto un webinar organizzato dalla Camera di Commercio e dell’Industria Italo-Ceca, che ha illustrato le principali novità giuridiche che riguardano gli affitti a breve termine. A intervenire è stata l’avv. Paola Spoladore dello studio legale Spoladore & Bystřický, socio Camic.

“Ad oggi, nel regolamento ceco, manca un’espressa regolamentazione degli affitti a breve termine” ha sottolineato l'avv. Spoladore. L’unica eccezione è la tassa di soggiorno di al massimo 50 corone per pernottamento. Nella scorsa legislatura ci sono tuttavia stati diversi tentativi di legiferare sul tema, ma la Camera dei Deputati non ha concluso la discussione prima della fine della legislatura.

Nel tema è particolarmente attivo il Comune di Praga Capitale, che ha riproposto la sua modifica di legge alla nuova Camera. I vertici del comune vogliono inoltre trattare con il Ministero dello Sviluppo Locale per far approvare la norma. Il testo legislativo proposto da Praga permetterebbe ai comuni di stabilire, ad esempio, il numero massimo di giorni all’anno, in cui è possibile affittare l’immobile a breve termine, o indicare il periodo dell’anno, in cui è permessa tale attività. Altre nuove regolamentazioni riguarderebbero poi il contratto per i servizi di alloggio.

Sul tema tuttavia stanno intervenendo anche altri attori – gli uffici edili e i tribunali. Davanti ai tribunali è finita la controversia tra un condomino e l’assemblea di condominio, che aveva approvato a larghissima maggioranza una clausola, per cui gli affitti a terzi avrebbero dovuto ottenere l’assenso dei vicini. La clausola è stata confermata dal tribunale di prima istanza e rigettata dalla corte d’appello. Si attende quindi la pronuncia della Corte di Cassazione.

Sul tema è intervenuto anche l’ufficio edile di Praga 1 che ha adottato l’orientamento, secondo cui gli appartamenti affittati a breve termine devono essere collaudati come alloggi. La decisione è stata confermata anche dell’ufficio di Praga Capitale. “L’orientamento fatto proprio dall’autorità edilizia di Praga 1 non è generalmente vincolante per le autorità edilizie in Repubblica Ceca” ha indicato avv. Spoladore. I proprietari, che non dovessero avere il collaudo giusto, rischiano una multa fino a 50.000 corone. Secondo alcune testimonianze tuttavia l’ufficio di Praga 1 non sarebbe sistematico nel richiedere il cambiamento della destinazione d’uso.

Fonte: Camic

Fonte fotografia: Pixabay

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