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28.02.2016

Nachtigall Artists porta a Praga la Filarmonica della Scala

Venerdì 15 aprile si terrà a Praga alla sala Smetana di Obecni Dum il concerto della Filarmonica della Scala, diretto per l'occasione dal maestro sudcoreano Myung-Whun Chung. In programma sinfonie di Mozart e Mahler. Del concerto abbiamo parlato con Alena Nachtigalova, amministratrice dell'agenzia Nachtigall Artists, organizzatore del concerto.

Com'è nata l'idea di organizzare a Praga un concerto della Filarmonica della Scala?

La prima idea è nata un anno e mezzo fa in seguito a un incontro con il nuovo ambasciatore italiano a Praga Aldo Amati, che in seguito ci ha sostenuto nelle trattative con la Filarmonica della Scala. In queste situazioni bisogna muoversi con largo anticipo, anche due o tre anni prima, in quanto la data viene solitamente inserita nell'ambito di una tournée. Con l'impegno comune dell'ambasciatore, di UniCredit, Generali, Brembo e Praga Capitale siamo riusciti a inserire il concerto praghese già nella tournée della Filarmonica della Scala di quest'anno.

Quanto è stato difficile portare a Praga un corpo orchestrale così importante? E sarebbe stato possibile organizzarlo senza questo impegno istituzionale?

Non sarebbe stato assolutamente possibile, soprattutto per quanto riguarda i costi e la sostenibilità economica. Bisogna tener conto che a Praga abbiamo a disposizione una sala con un massimo di 1200 posti, mentre nelle altri metropoli del centro Europa, come Vienna, Monaco o Budapest ,ci sono sale con anche mille posti in più. A Praga abbiamo sale bellissime: Rudolfinum, la Casa municipale, con la suddetta capacità, o il più capiente ma polifunzionale Palazzo Congressi o il Forum Karlin, che però mi sono sembrati non adatti a questo progetto.

A tre settimane dal concerto della Filarmonica della Scala comincerà la Primavera di Praga. Quali sono le complessità di organizzare una serie di concerti, come fa la sua agenzia, in un ambito così caratterizzato da grandi festival?

Praga è l'unica metropoli dell'Europa centrale e occidentale a non avere una serie di concerti di grandi orchestre mondiali all’infuori dell'ambito dei grandi festival, come la Primavera di Praga o Dvorakova Praha.  La principale debolezza dei Festival è loro durata limitata. Io mi considero una grande ascoltatrice di musica classica, ma durante il Festival per vari motivi non riesco ad andare a più di tre/quattro concerti. Ovviamente fuori dai Festival arrivano a Praga dirigenti d'orchestra o solisti importanti, ma raramente degli interi corpi d'orchestra. Fermo restando che la nostra agenzia è specializzata soprattutto sui cantanti d'opera, i concerti  con le grandi orchestre creano una grande attrattiva.

E gli sponsor sono reattivi a proposte di sostegno di concerti che avvengo fuori dall'ambito dei Festival?

Il nostro principale vantaggio è che per ogni concerto possiamo cercare un main sponsor diverso. Infatti non siamo legati a un main sponsor, come solitamente avviene per i Festival.

Fin qui abbiamo parlato di orchestre estere che vengono in Repubblica Ceca. La sua agenzia però prepara anche progetti all'estero per corpi d'orchestra cechi. Oltre alla notissima Filarmonica ceca, c'è domanda nel mondo delle orchestre ceche?

La domanda è senz'altro alta. E anche le orchestre ceche si stanno aprendo maggiormente al mondo. Paradossalmente la situazione è migliore nelle regioni fuori Praga. Nella capitale i corpi d'orchestra sono molti e a volte ci sono delle sovrapposizioni di personale, perciò non è sempre facile organizzare date all'estero.

Come ha già menzionato la sua agenzia si concentra su star d'opera. Com'è riuscita ad affermarsi su un mercato praticamente globale?

L'inizio non è stato sicuramente facile, in quanto dovevamo verificare la nostra affidabilità. Generalmente le condizioni contrattuali erano più dure. Dovevamo dare garanzie finanziarie e organizzative. Avendo però dimostrato una grande affidabilità e capacità d'organizzazione, oggi la nostra serie di concerti è molto seguita dal mondo dell'opera. Un altro vantaggio è la continuità. In una grande agenzia il progetto è seguito nell'arco della sua durata di circa due o tre anni da persone diverse. Nel nostro caso ci sono io e il mio direttore di produzione. Poi sono importanti le conoscenze. Nel nostro mondo bisogna sapersi orientare e conoscere le persone influenti.

E come sono percepiti i suoi progetti nel mondo dell'opera?

Gli interpreti, che non sono stati ancora a Praga, vorrebbero partecipare a un nostro progetto, mentre molti altri vorrebbero tornare con noi a Praga. Siamo quindi ben conosciuti tra i cantanti d'opera, anche perché dedichiamo ai nostri interpreti una grande attenzione, dal momento in cui scendono dall'aereo fino a quando ripartono. Poi per i maggiori interpreti bisogna avere pazienza: ho dovuto aspettare nove anni per portare a Praga Cecilia Bartoli. Ma oggi vorrebbe tornare ogni anno.

Quale ruolo ha l'opera italiana negli attuali repertori dei concerti?

Le arie d'opera più conosciute, dal barocco al XX secolo, sono in maggioranza quelle italiane grazie al suono della lingua. Alcune sono perfino diventate canzoni tra le più popolari del loro tempo Il ruolo dell'opera italiana è quindi imprescindibile.

 

Fonte fotografia: Nachtigall Artists

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