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17.12.2018

Una guida per orientarsi tra i meandri della legge ceca

L’avvocato Massimiliano Pastore, direttore dell’italian desk nello studio legale Smed Jorgensen, socio Camic, ha pubblicato una pratica Breve Guida alla Legge Ceca. Il testo, scritto in italiano, è un vero e proprio vademecum per chi vuole stabilirsi e lavorare in Repubblica Ceca. Molteplici i temi trattati, dalle questioni anagrafiche, a contratti di lavoro e locazione, l’acquisto della casa o il funzionamento del sistema giudiziario. La guida è disponibile sul sito dell’autore o nell'Area riservata ai soci del sito della Camera Italo-Ceca. All'autore abbiamo posto alcune domande. 

Repubblica Ceca e Italia sono entrambe nell'Unione Europea. Le legislazioni tra i due Paesi, per gli ambiti riguardanti la guida, vanno quindi verso una convergenza o persistono delle differenze significative?

«Direi che si avviano verso la convergenza, a parte alcuni temi fondamentali quali il Catasto e il ruolo del notaio, dove l’Italia, per così dire, rimane “vestita alla francese”, mentre la Cechia alla “austriaco-tedesca”. Su molti altri temi l’avvicinamento è dato dall'opera armonizzatrice del diritto europeo e degli accordi internazionali. Il legislatore ceco ha avuto il coraggio di cambiare, e con l’occasione ha potuto, e dovuto, riassorbire tutte le novità normative a livello sovranazionale, facendo così il punto di quanto detto sino al 2013. Non manco mai di far presente ai clienti che il nuovo codice civile si è ispirato a quello italiano in diversi aspetti, per esempio la caparra, istituto che prima non esisteva e, anzi, fu censurato dai giudici della Corte Suprema. In ogni caso, spesso a fare la differenza, o la somiglianza, non è il testo della legge, ma la mentalità di avvocati e giudici che sono chiamati ad interpretarla ed applicarla».

Un ambito particolare è il diritto del lavoro. Che giudizio ne dà?

«Difficile esprimere un giudizio sul diritto del lavoro, a parte le differenze più rimarcate, per esempio la mancanza del TFR e la maggior o minor semplicità a licenziare. La legge ceca dà poco rilievo al fatto che il datore di lavoro sia piccolo o grande, cosa che finisce per svantaggiare proprio le piccole e medie imprese. D’altra parte, c’è più omogeneità di trattamento, cosa che i lavoratori apprezzano».

Quali sono gli ambiti ai quali un cittadino italiano trasferitosi in Repubblica Ceca dovrebbe prestare una particolare attenzione? E in quali pratiche consiglia di farsi assistere da un legale?

«Conoscendo la tendenza dei connazionali a rivolgersi all'avvocato solo a problema già accaduto, mi verrebbe da rispondere: in tutte! Prevenire è meglio che curare e gli avvocati cechi lavorano molto anche come consulenti, mentre in Italia l’avvocato è più spesso considerato come il professionista da chiamare quando c’è il rischio di causa. La consulenza è indispensabile nell'acquisto di una casa, dove il cittadino italiano è abituato al ruolo del notaio-garante, che qui non c’è. Rispetto a dodici anni fa, quando sono arrivato a Praga, noto però che è aumentata tra gli stranieri la conoscenza delle norme di legge ceca, così come è migliorata la competenza degli agenti immobiliari. E, credo, sia diminuito anche il numero di truffe a danno del cittadino. Avvalersi di un avvocato in Repubblica Ceca può essere utile anche per reclami contro gli esercenti e, più in generale, per far valere i diritti del consumatore, soprattutto quelli di provenienza europea, che vengono spesso ignorati o dimenticati; tuttavia, occupandomi principalmente di diritto societario e commerciale, potrei essermi fatto un’impressione peggiore di quello che sono i fatti. In generale, il consiglio che mi sento di dare è semplice: fatevi tradurre cosa firmate e leggete con grande attenzione».

Com'è nata l’idea della Guida?

«Dopo dieci anni di professione, ho ritenuto utile condividere informazioni e consigli che avevo pian piano accumulato e discusso con clienti e colleghi avvocati. La libertà di movimento all’interno dell’Unione Europea impone di conoscere la legge dei luoghi dove si decide di abitare, cosa difficile in Repubblica Ceca per chi non parla ceco. Ma soprattutto, ci tenevo a screditare l’opinione, diffusa anche presso alcuni italiani, che la legge ceca sia assurda, o peggio, ingiusta. Quando gli italiani domandano “Nella legge ceca ho questo diritto come in Italia?”, la mia risposta è, quasi sempre, “Sì, ovviamente anche qui esiste questo diritto, come in tutto il resto d’Europa”».

Intende aggiornarla in futuro?

«Mi piacerebbe molto, tempo permettendo, continuare ad aggiornare, ma anche ad espandere la Guida, trattando più che altro le risposte a domande su casi concreti. Forse perché insegno in università americane, tendo sempre più a pensare che la legge non è un sistema di regole semplici, astratte e già note a priori, ma più come a un continente enorme e a volte misterioso, di cui avvocati e giudici, come i cartografi di una volta, si sforzano di tracciare i confini».

La Guida è stata pubblicata con il patrocinio dell’Ambasciata d'Italia a Praga.

Fonte: Camic

Fonte fotografia: Avv. Massimiliano Pastore

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