Resultati di ricerca...
  • cs
  • it
close

Login

News

05.12.2018

Mercato del lavoro ceco, quali cambiamenti?

A fine settembre il gruppo italiano di servizi HR, Gi Group, ha annunciato l’acquisizione del suo concorrente Grafton Recruitment. Grazie all'acquisizione la posizione di Gi Group sul mercato ceco si rafforza notevolmente. Il gruppo deve far fronte a sfide tipiche di questa fase di mercato contrassegnata dalla piena occupazione e mancanza di personale, che mettono a dura prova le capacità di gestione del personale. Ne abbiamo parlato con Carlo Albanese, International Business Development Director del gruppo.

Da due anni la situazione sul mercato del lavoro in Repubblica Ceca è quella di pressoché piena occupazione. La situazione è destinata a mutare visto anche il rallentamento della crescita dell’economia?

 «Nonostante il rallentamento registrato quest’anno, non prevediamo modifiche sostanziali sul mercato del lavoro nei prossimi due anni. Secondo le statistiche ufficiali, in Repubblica Ceca mancano circa trecentomila lavoratori. Si tratta soprattutto di impieghi nell’amministrazione e nella produzione industriale, dove sono ricercati anche profili di operai mediamente e poco specializzati. Di conseguenza, c’è anche una maggiore pressione sulla crescita dei salari. Secondo uno studio di Grafton Recruitment, alle società ceche conviene rialzare, anche con un ritmo vicino al dieci percento, gli stipendi dei propri dipendenti. I nuovi dipendenti hanno, generalmente, pretese salariali ancora più alte».

Per le aziende allora non c’è altra soluzione che reclutare personale dall’estero?

 «A parte soluzioni come l’automazione della produzione, che tuttavia costano molto tempo e denaro, non ci sono alternative. I Paesi a cui le imprese ceche guardano maggiormente sono l’Ucraina, i Balcani, ma anche paesi più lontani come la Mongolia. Grazie alla sua rete internazionale, Gi Group è presente in molti di questi Paesi, come appunto l’Ucraina, e può quindi gestire una ricerca del personale per conto del cliente. L’agenzia si occupa anche delle procedure di rilascio del visto e di altri obblighi burocratici. I tempi di rilascio dei permessi sono ancora molto lunghi e gli iter molto impegnativi».

Nell’UE ci sono Paesi a elevato tasso di disoccupazione, che quindi registrano un eccesso di manodopera. Oggi le condizioni di lavoro in Repubblica Ceca sono sufficientemente attraenti per i potenziali dipendenti provenienti, ad esempio, dal sud Europa?

 «Nella maggior parte dei casi le offerte proposte non sono ancora così ben remunerate per attirare dipendenti da paesi come Italia o Spagna. Oltre ai costi relativi al trasferimento, molti disoccupati sono titolari, nei loro paesi di origine, di assegni di disoccupazione e sostegni, talvolta integrati da altri redditi, che diminuiscono fortemente la convenienza di un trasferimento per lavoro in Repubblica Ceca. Inoltre la rete di sostegno ceco, con un assegno di disoccupazione di cinque mesi, è anche meno generosa».

Tuttavia in professioni qualificate viene registrato un certo flusso di lavoratori anche dall’Italia…

«I lavoratori qualificati dall’Italia erano presenti, come dipendenti o come fornitori, anche prima dell’attuale situazione di mancanza di manodopera. Basti pensare al caso di un’importante casa automobilistica in Repubblica Ceca, dove i tecnici italiani hanno costruito una linea di produzione. Parliamo tuttavia di personale abituato a lavorare all’estero».

Le aziende ceche cercano all’estero anche profili manageriali?

 «La nostra agenzia si occupa soprattutto di ricerca manager in Italia per imprese italiane presenti in Repubblica Ceca e in altri Stati esteri. In questo settore la domanda mi sembra stabile».

In novembre ha ricevuto la nomina a International Business Development Director. Cosa prevede il suo nuovo incarico?

«Nel nuovo ruolo fornirò assistenza alle imprese che vogliono sviluppare il loro business all'estero. Mi occuperò soprattutto delle piccole e medie imprese, che spesso vengono sottovalutate rispetto alle grandi aziende e multinazionali, facendo anche ricerca di potenziali partner sia in Europa che in altri continenti».

Fonte: Camic

Fonte fotografia: Gi Group

Loading…