L'affare riguardante la costruzione del resort Nido della Cicogna potrebbe concludersi ancora prima del dibattimento in tribunale. Nell'indagine sono coinvolti nella veste di indagati il premier Andrej Babiš e i suoi famigliari, sospettati di aver manipolato i fatti e i documenti per ottenere un finanziamento europeo di 50 milioni di corone per la costruzione del resort di lusso.
Dopo circa quattro anni di indagini della polizia, il pubblico ministero addetto alla supervisioni delle indagini, Jaroslav Šaroch, ha proposto di stralciare la posizione di imputato di Babiš e di altri suoi famigliari, compresa la moglie Monika. «Dato che il pubblico ministero addetto alla supervisione delle indagini ha mutato il suo parere giuridico sulla questione in giudizio, il pubblico ministero (di Praga, ndr) verificherà, se la modifica sia sufficiente, motivata e giustificata», ha comunicato la procura di Praga. Sarà quindi il diretto superiore di Šaroch a dover esprime l'ultimo parere, da cui dipenderà il futuro dell'intero affare.
La questione del finanziamento europeo ottenuto, ha fortemente offuscato la figura politica del premier ceco Andrej Babiš. Nella politica interna, la questione ha sensibilmente ridotto la scelta di partner governativi del movimento Ano 2011 del premier. Inoltre, a livello europeo, il premier e l'intero paese stanno rischiando di essere tenuti distanti dalle discussioni sul futuro dei fondi europei. Come ha ricordato l'opposizione, il Nido della Cicogna è solo uno dei lati problematici del premier. Tra gli altri spicca la questione del conflitto d'interesse e del controllo indiretto, che eserciterebbe il premier sul gruppo Agrofert tramite fondi fiduciari da lui fondati.
Fonte: ct24.ceskatelevize.cz
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