I buoni pasto servono ancora? Uno dei benefits aziendali più ricorrenti continua a far discutere.
Come confermano i dati dell'Unione dell'Industria e del Trasporto, l'uso dei buoni pasto è in declino. Negli ultimi anni la percentuale delle aziende industriali e di trasporto che fa uso dei buoni pasto è calata dall’84% al 72%. “La maggior parte delle imprese non vorrebbe abbandonare l'uso dei buoni pasto, in quanto fa parte delle loro strategie aziendali”, nota tuttavia l'Unione. Anche i sindacati si schierano a favore dei buoni pasto, in quanto rappresenterebbero uno strumento per garantire un pasto caldo durante l’orario lavorativo ai dipendenti di quelle società che non hanno una mensa aziendale. D'altronde, la liason tra i sindacati e le aziende che emettono buoni pasto è ben rodata. Ad esempio, una delle maggiori società emettitrici è un inserzionista fisso del settimanale Sondy della Confederazione boemo-morava dei sindacati e sostiene la tradizionale tombola, che si svolge in occasione del congresso dei sindacati metalmeccanici KOVO.
Critici nei confronti dei buoni pasto, invece, i ristoratori e gli albergatori. Ad infastidire maggiormente sono le commissioni di transazione trattenute sui pagamenti con i buoni pasto, che possono arrivare fino al dieci per cento della cifra incassata dall'esercizio. I ristoratori vorrebbero commissioni comparabili a quelle per pagamento con carta di credito, ossia intorno al due-tre per cento. Tuttavia più del 70% degli esercizi non teme ricadute negative in caso di abolizione dei buonipasto ed il 60% è favorevole ad applicare condizioni d'uso dei buoni pasto molto più severe. Oggi, infatti, i coupons vengono utilizzati anche nei negozi. Metà degli esercizi, infine, sarebbe favorevole all'abolizione dei tickets, nel caso in cui le condizioni d'uso rimanessero quelle attuali.
Fonte: www.ahrcr.cz
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