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20.12.2017

Cosa cambia nel Registro Elettronico degli Incassi dopo l’intervento della Corte Costituzionale

La Corte Costituzionale ha emesso venerdì 15 dicembre il suo verdetto sulla costituzionalità della Legge sul Registro Elettronico degli Incassi. Il giudizio della Corte è stato sollecitato da un gruppo di parlamentari del centro-destra.

La Corte ha emesso una censura parziale della legge. Secondo i giudici, la legge persegue finalità legittime, quali la lotta all’evasione fiscale e l’equa concorrenza. La Corte ha stabilito che la platea dei soggetti sottoposti al Registro e le eventuali deroghe devono essere stabilite per legge, a differenza di quanto è avvenuto finora, che bastava una delibera del governo. La decisione della Corte Costituzionale blocca l’avvio del Registro per le libere professioni, gli artigiani e i venditori ambulanti. Per loro l’obbligo, in precedenza previsto per marzo 2018, verrà inserito nella modifica di legge, che sta preparando il Ministero delle Finanze. Il testo dovrà essere approvato dal Parlamento, dove, tuttavia, diverse forze politiche hanno annunciato di essere contrarie all’allargamento della platea a questi nuovi gruppi.

Un’altra novità importante arriva per i pagamenti con carta di credito. Secondo la Corte i pagamenti con carta di credito o tramite portali on-line sono facilmente tracciabili e quindi non sussiste un legittimo interesse per includerli nel sistema. La novità significativa è soprattutto per i negozi on-line che non dovranno più emettere lo scontrino nel caso di pagamento con carta. La Corte ha inoltre stabilito che per ampliare o restringere la platea dei metodi di pagamento sottoposti al Registro è necessario un intervento legislativo. Attualmente sono esenti dal sistema anche i trasferimenti conto su conto.

Un altro intervento è arrivato a tutela delle partita IVA individuali, le quali non hanno più l’obbligo di riportare sullo scontrino emesso il loro numero fiscale, il rodné číslo, considerato un dato molto sensibile in Repubblica Ceca. Tutti gli interventi previsti dalla sentenza entreranno in vigore a febbraio 2018.

Fonte: www.usoud.cz

Fonte fotografia: Corte Costituzionale Ceca

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