Le esportazioni e l’apertura ai mercati esteri sono stati alcuni dei fattori di successo dell’economia ceca negli ultimi anni. Ma oltre ai benefici, c’è un rischio di dipendenza, nota un rapporto dedicato al tema di Unicredit Bank Repubblica Ceca & Slovacchia, socio Camic.
Negli ultimi vent’anni il peso delle esportazioni nell’ambito dell’intera economia ceca si è moltiplicato. Il peso dei settori legati all’export è passato da meno del 30 percento al 67 percento del Pil. Fattore chiave della crescita sono stati gli investitori internazionali e l’apertura del mercato comunitario con l’entrata nell’Unione Europea. «Un’economia più aperta è meglio integrata nelle catene internazionali di creazione del valore: grazie a ciò ha accesso a tecnologie, che portano a un aumento più forte della produttività del lavoro – nota il rapporto di Unicredit – Dall’altra parte, le economie aperte sono più sensibili agli shock provenienti dall’esterno».
Concreti fattori di rischio di dipendenza per l’economia ceca sono la concentrazione settoriale e territoriale. Oltre l’ottanta percento delle esportazioni ceche hanno come destinazione altri Paesi membri dell’UE e in primis la Germania. Allo stesso tempo, le esportazioni ceche sono fortemente legate al settore automotive, da cui dipende, in maniera diretta o indiretta, il 13 percento del Pil ceco. Grazie a ciò l’economia ceca è particolarmente sensibile all’andamento, sia al rialzo che al ribasso, nei settori e territori di riferimento.
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