Il governo in dimissione guidato dal premier Andrej Babiš ha approvato nella seduta di mercoledì 14 febbraio l’adesione al Patto di bilancio europeo, il cosiddetto Fiscal Compact.
Al momento del varo del Fiscal Compact nel 2012 la Repubblica Ceca era rimasta fuori assieme al Regno Unito. L’adesione al Patto era obbligatoria per i Paesi dell’eurozona e facoltativa per i Paesi, che hanno conservato la loro moneta nazionale. «Abbiamo aderito all’articolo I, II e III, che riguardano la responsabilità di bilancio, ma non agli articoli IV e V che presuppongono l’adesione all’eurozona» ha specificato il premier Andrej Babiš. Per completare la ratifica del trattato sarà necessario anche il voto favorevole della Camera dei Deputati.
Se ratificato, il Patto di bilancio obbligherebbe la Repubblica Ceca a perseguire l’equilibrio di bilancio e a ridurre il deficit strutturale all’1% del PIL. Sul fronte del debito la Repubblica Ceca è invece sotto la soglia del 60% del PIL fissata dal trattato come regola d’oro da non oltrepassare. Dopo l’eventuale ratifica del trattato la Repubblica Ceca dovrebbe quindi adottare norme nazionali conseguenti che implementino le regole di bilancio previste dal Fiscal Compact.
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