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25.07.2019

Il Senato vota la messa in stato d’accusa del Presidente Zeman

Il Senato della Repubblica Ceca ha approvato la messa in stato d'accusa del Presidente della Repubblica Ceca Miloš Zeman per gravi violazioni della Costituzione.

La messa in stato d'accusa è stata discussa a porte chiuse nella seduta di mercoledì 24 luglio. «La discussione è stata molto corretta e attinente al tema, ci siamo davvero occupati di valutare se il Presidente della Repubblica abbia violato la Costituzione» ha dichiarato il capogruppo della maggiore formazione in Senato, il gruppo dei sindaci - Stan, Petr Holecek. Secondo la mozione, il Presidente avrebbe violato la Costituzione soprattutto nella sua gestione di nomine dei governi o dei singoli ministri. Tra i casi contestati il governo guidato da Jiří Rusnok o il primo governo Babiš lasciato in carica dal Presidente per circa sei mesi senza la fiducia della Camera. Il diretto interessato, il presidente Zeman, aveva già tacciato in precedenza gli autori della messa in stato d'accusa di "analfabetismo costituzionale".

La messa in stato d'accusa è stata approvata da 48 dei 75 senatori presenti. A sostenerla sono stati i principali gruppi dei partiti di centrodestra, mentre ha votato contro il gruppo di ANO 2011. Spaccato invece il gruppo socialdemocratico con voti sia a favore che contro la mozione.

Il presidente Zeman tuttavia può dormire sonni tranquilli. La mozione ora passa alla Camera dei Deputati, che ha tre mesi per esprimersi. Per validare la messa in stato d'accusa devono votare a favore i tre quinti dei deputati presenti. Nella Camera bassa tuttavia hanno la maggioranza i gruppi che sostengono il presidente. Appare quindi improbabile che la messa in stato d'accusa arrivi alla Corte Costituzionale.

Fonte: ct24.ceskatelevize.cz

Fonte fotografia: senat.cz

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