Il settore del turismo ha registrato nel secondo trimestre del 2021 una lieve ripresa. Lo indicano i dati dell’Ufficio di Statistica Ceco.
Durante il secondo trimestre gli arrivi sono stati 1,57 milioni, oltre il 50 percento in più rispetto allo scorso anno. Il dato è stato influenzato dalla ridotta base di confronto del 2020. Per l’intero primo semestre il dato rimane fortemente negativo per via delle limitazioni in vigore nel primo trimestre di quest’anno. Da gennaio a fine giugno gli arrivi sono stati 1,85 milioni, oltre il cinquanta percento in meno rispetto al 2020. Particolarmente ridotti i flussi dall’estero, in calo di oltre l’80 percento.
La situazione è particolarmente dura per le grandi città, a partire dalla capitale Praga. Altre realtà invece intercettano maggiormente i flussi turistici domestici. Gli arrivi nel primo semestre sono calati nella capitale di oltre il 70 percento. Si tratta del calo più ampio tra le regioni ceche. A Praga erano praticamente assenti i clienti da paesi extra-UE, che spesso hanno un potere d’acquisto sopra la media. “La nostra priorità assieme all’Aeroporto di Praga è di far ripartire nella seconda metà dell’anno i collegamenti aerei con l’Italia, la Francia e la Spagna” ha commentato il direttore dell’agenzia governativa CzechTourism Jan Herget.
L’Associazione ceca di alberghi e ristoranti rileva che a Praga e nelle grandi città è in forte ribasso anche il reddito prodotto da una stanza di albergo. Il dato a Praga ha raggiunto il livello più basso di sempre. Per questa ragione alcuni alberghi non hanno ancora riaperto i battenti. Secondo l’associazione lo stato dovrebbe riattivare alcune misure di sostegno al settore, ad esempio la cassa integrazione.
Fonte: www.czso.cz
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