La Banca Centrale Ceca ha decretato giovedì un forte aumento dei tassi d’interesse. La decisione ha sorpreso gli analisti e diviso la politica.
Il board della banca centrale ha deciso a maggioranza un rialzo dei tassi di 1,25 punti percentuali arrivando a 2,75 percento. Si tratta del rialzo più rapido dal 1997. Secondo il governatore Jiří Rusnok la banca centrale ha fatto un passo deciso per tutelare la stabilità dei prezzi. “Ritengo che con i tassi dovremo arrivare a un livello neutro del tre percento o, ancora meglio, di più” ha sottolineato Rusnok. Nei prossimi mesi è quindi probabile un ulteriore rialzo.
L’intensità dell’intervento dell’istituto ha sorpreso gli analisti che attendevano un aumento tra lo 0,5 e lo 0,75 punto base. Il balzo in avanti dei tassi avrà secondo loro una sensibile ripercussione sui costi dei mutui e l’andamento della corona. L’intervento della banca centrale è stato motivato anche dalle nuove previsioni. La banca centrale ha rivisto a ribasso all’1,9 percento la crescita del PIL ceco durante quest’anno e al 3,5 percento il prossimo anno. Rivista al rialzo invece l’inflazione: quest’anno i prezzi dovrebbero crescere del 3,7 percento e l’anno prossimo del 5,6 percento.
La decisione ha suscitato numerose reazioni politiche. “La banca centrale ha assestato un colpo all’economia ceca, ai cittadini, a tutti” ha commentato il premier Andrej Babiš, secondo cui il rialzo non riuscirà a limitare l’inflazione “importata dall’estero”. Il leader dell’opposizione Petr Fiala ritiene invece che la banca centrale sia costretta ad agire per via del forte incremento della spesa statale.
Fonte: www.ceskenoviny.cz
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