La Camera dei Deputati ha approvato nella seduta di mercoledì 26 maggio la nuova legge edilizia.
Il testo ha visto la spaccatura della coalizione governativa. A favore della proposta di legge i deputati del gruppo ANO 2011 del premier Andrej Babiš, della formazione d’opposizione SPD e alcuni deputati socialdemocratici. Il resto del gruppo socialdemocratico e i comunisti non hanno sostenuto la legge per via di alcuni emendamenti, ad esempio quello che permette la costruzione di spazi abitativi senza fonte di luce. Gli altri cinque partiti d’opposizione, dai Pirati all’ODS, hanno votato contro considerando la legge un “guazzabuglio”. Il testo ora passa al Senato, dove i cinque partiti d’opposizione hanno una comoda maggioranza. È pertanto assai probabile che la legge tornerà alla Camera con modifiche o potrà addirittura essere bocciata dalla camera alta.
La legge dovrebbe entrare in vigore dal 2023. Il Ministero dello Sviluppo Locale, che ha preparato la norma, promette iter edili più agili e digitalizzati. La norma ha tuttavia suscitato molte critiche. Agli enti locali non piace che gli uffici edili dovrebbero uscire dal perimetro dei comuni e diventare parte di un ente centrale con sede a Ostrava. Secondo gli ecologisti i nuovi iter diminuiranno la protezione della natura. Dello stesso parere sono nel campo della protezione dei beni artistici anche altre associazioni.
Secondo la Camera di Commercio Ceca, che ha contribuito all’estensione del testo, la legge è comunque un passo in avanti per avere iter più snelli. Alcuni emendamenti hanno tuttavia peggiorato il testo, ritiene la camera. Secondo l’Associazione degli sviluppatori immobiliari, che riunisce i maggiori gruppi del settore, l’approvazione manda un segnale importante e positivo agli investitori cechi ed esteri.
Fonte: ct24.ceskatelevize.cz
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