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30.05.2022

Aeroporto di Praga: quando si tornerà ai livelli prepandemia?

La pandemia di Covid-19 ha colpito duramente il settore aereo e con le sue ricadute hanno dovuto fare i conti sia le compagnie aeree sia gli aeroporti. Con il presidente del consiglio d’amministrazione di Letiště Praha, gestore dello scalo praghese, Jiří Pos abbiamo parlato dei piani della società dopo la pandemia e per il futuro.

In che modo sta affrontando l’Aeroporto di Praga le conseguenze del periodo pandemico? E quando prevedete di ritornare a livelli prima del Covid-19?

In questo momento ci sembra che, almeno quest’anno, il ritorno ai livelli prima del Covid sarà più veloce di quanto pensavamo a inizio anno. Secondo le stime attuali, entro la fine dell’anno l’aeroporto potrebbe trasportare 9,6 milioni di passeggeri. In questo modo raggiungeremo il 54 percento dei volumi del 2019. In estate offriremo circa 150 collegamenti diretti operati da 58 compagnie. Ma continuiamo a essere tra gli scali più colpiti in Europa. Non abbiamo una rete di trasporto aereo domestico, i cechi volano di meno all’estero per lavoro e Praga dipende dal turismo incoming, che non sta ancora funzionando come prima della pandemia. Per questi motivi attendiamo il ritorno ai livelli del 2019 nel 2025 o nel 2026.

I cechi stanno tornando a viaggiare, tuttavia a Praga manca il turismo incoming, che rappresentava un volume importante di passeggeri anche per lo scalo praghese. Con le altre organizzazioni cittadine state cercando di sostenere il ritorno dei turisti nella capitale boema?

Abbiamo cercato di farlo durante tutto lo scorso anno e quest’anno le nostre attività saranno ancora più intense. Alla fine dello scorso anno abbiamo ad esempio fornito uno supporto dati per preparare il focus di una grande campagna di promozione lanciata dai colleghi di Prague City Tourism su alcuni mercati europei, con l’obiettivo di far tornare i turisti esteri a Praga per il periodo prenatalizio. Tuttavia, sulla campagna ha avuto un impatto negativo l’ondata della variante Omicron. Quest’anno ci concentriamo soprattutto sulle attività nell’ambito dell’iniziativa Touchpoint. Si tratta di una collaborazione a sostegno del turismo incoming tra l’Aeroporto di Praga, Czech Tourism e Prague City Tourism, nel cui ambito spenderemo più di 6 milioni di corone a sostegno dei flussi incoming dagli USA, Europa e Vicino Oriente. Oltre a ciò, abbiamo una serie di altri progetti: l’aeroporto, ad esempio, eroga ogni anno decine di milioni di corone ai vettori per attività di marketing a sostegno dei loro collegamenti da e per Praga.

In anni passati le destinazioni italiane erano tra quelle maggiormente preferite dai viaggiatori dell’Aeroporto di Praga. Che ruolo ha nei vostri piani l’Italia?

Italia è tra i mercati chiave per l’aeroporto di Praga. Nel 2019 è stata il secondo mercato con maggiore traffico passeggeri dopo la Gran Bretagna, con quasi 1,5 milioni di persone in transito. Quest’anno l’Italia è tra i paesi con la migliore copertura con 17 destinazioni e 87 collegamenti settimanali. Offriamo voli per città chiave che sono importanti per il settore affari e per destinazioni vacanziere. E ci sono posti non del tutto usuali, come Firenze e Pisa. Abbiamo successo con l’Italia, le compagnie hanno interesse per questo mercato e cerchiamo di rispondere a questo interesse, ad esempio, in stretta collaborazione con la Camera di Commercio e dell’Industria Italo-Ceca.

In passato l’Aeroporto di Praga aveva l’ambizione di diventare un ponte tra l’Occidente e l’Oriente. Ma l’attuale conflitto in Ucraina non gioca a favore di questa visione. Qual è la vostra strategia di sviluppo dei voli a lunga percorrenza?

Abbiamo una strategia di sviluppo dei voli a lunga percorrenza di lungo periodo che non ha subito cambiamenti. Si basa sul potenziale nei singoli mercati che seguiamo, aggiorniamo e lo presentiamo ai vettori. Tra le priorità resta la riattivazione del collegamento con il Nord America a livello dell’anno 2019 e l’attivazione di un collegamento per tutto l’anno con New York. Vogliamo sviluppare altri voli a lunga percorrenza nella regione, ad esempio con Chicago, Miami o Los Angeles. Tra le nostre priorità in Asia c’è la riattivazione del collegamento con Seul, che però è complicata a causa della pandemia in Asia e della chiusura dello spazio aereo sulla Russia. Stiamo rinnovando in maniera intensa le trattative con la compagnia Bamboo Airways per un collegamento con Hanoi. Tra le destinazioni con alto potenziale ci sono anche Tokyo, Bangkok e Taipei.

Con la pandemia l’Aeroporto di Praga ha registrato un forte calo dei ricavi. Quali sono state le conseguenze sui vostri piani di sviluppo?

Dopo il mio arrivo abbiamo preparato un piano biennale degli investimenti e una previsione su cinque anni con una revisione delle priorità e della scaletta di marcia. La costruzione della pista parallela ha il sostegno dell’attuale governo e per me è una priorità assoluta. Stiamo invece ripensando gli investimenti nell’ampliamento dei terminal. Il rafforzamento delle capacità può essere fatto per fasi. Non è possibile ingrandire gli edifici e poi lasciarli vuoti. Noi suddividiamo i lavori edili in tre categorie: manutenzione, investimenti per incrementare la capacità dello scalo e, infine, investimenti nell’area dell’aeroporto, che non sono direttamente legati al suo funzionamento. Voglio dare una scossa all’area dello scalo e perseguire il concetto di Airport City. Nei dintorni dell’aeroporto ci sono diversi edifici e terreni, che possono avere un uso diverso, ad esempio possono ospitare istituti di ricerca, specifiche categorie di servizi medici e così via.

Quali saranno i benefici della pista parallela per lo scalo? E siete riusciti a risolvere le obiezioni degli abitanti?

Si tratta di un progetto che richiede molto tempo e che porterà ad un aumento molto significativo delle capacità. A differenza dei terminal, che possono essere realizzati per fasi, la pista dev’essere costruita intera. Voglio sottolineare che la pista parallela aumenterà in maniera decisiva la sicurezza del traffico, in quanto avremo una pista di decollo e una per gli atterraggi. L’avvicinamento sarà più fluido con impatto positivo sull’ambiente. Spesso non viene riportato che tra le condizioni per aprire la nuova pista ci sono la chiusura della pista laterale, il cui funzionamento porta traffico su parti densamente popolate della capitale, e la chiusura notturna dello scalo da mezzanotte alle cinque, che porterà un grande sollievo alle zone a est e ovest dell’aeroporto. Il potenziamento non porta ad un forte aumento del totale degli aerei in transito, ma ad un rafforzamento delle capacità nei periodi più interessanti dal punto di vista commerciale, vale a dire in mattinata, a mezzogiorno e durante la sera.

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