Gli stati membri dell’Unione Europea potranno far un uso molto più estensivo del meccanismo di inversione contabile dell’imposta sul valore aggiunto. Il provvedimento è stato approvato dall’Ecofin martedì 2 ottobre su proposta ceca.
L’allargamento dell’uso dell’inversione contabile per contrastare le frodi carosello dell’IVA è stata per anni una delle principali priorità della Repubblica Ceca. Tant’è che a Bruxelles si parla di “una fissazione di Babiš”, prima da ministro delle finanze e poi da premier. «La Repubblica Ceca ha dimostrato di essere capace di portare avanti una sua proposta nonostante le posizioni differenti delle istituzioni e dei paesi membri – ha sottolineato il ministro delle finanze Alena Schillerová – Alla fine siamo riusciti a trovare un compromesso accettabile per tutti». La misura è stata votata, alla fine, all’unanimità.
Grazie alla nuova disciplina lo spostamento del carico tributario dell’IVA dal venditore all’acquirente non avrà più limitazioni settoriali. La misura sarà adottabile dai Paesi membri per le transazioni superiori a 17.500 euro ed equivalenti. La Repubblica Ceca ha già fatto sapere che, appena potrà, richiederà l’estensione dell’inversione contabile alla Commissione Europea, che applica la disciplina comunitaria sull’IVA.
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