Il Ministero della Giustizia non avrebbe dovuto accettare la donazione di bitcoin da un pregiudicato. Lo dicono i consulenti nominati dal dicastero dopo lo scandalo scoppiato in maggio.
L'affaire riguarda la donazione di bitcoin per un valore stimato di circa un miliardo di corone da parte di un pregiudicato condannato per traffico di droghe. Il dono era legato alla restituzione di computer sequestrati in precedenza dalla polizia. Non è chiaro quanti bitcoin contenessero i portafogli registrati sui computer e restituiti all'uomo dalle autorità giudiziarie.
La donazione ha suscitato molte polemiche da parte dell'opposizione e il ministro della giustizia Pavel Blažek ha dovuto dimettersi. La nuova ministra Eva Decroix ha poi nominato un coordinatore per fare luce sull'affaire, l'ex giudice della Corte Costituzionale David Uhlíř. “Il motivo di principio per non accettare la donazione consisteva nel fatto, che si potevano creare dei dubbi nell'opinione pubblica sull'indipendenza della giustizia ceca” ha dichiarato Uhlíř.
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