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02.03.2020

Repubblica Ceca contraria al taglio maggiorato delle emissioni entro il 2030

La Repubblica Ceca non appoggia le riduzioni maggiorate delle emissioni di CO2 proposte dalla Commissione Europea nell'ambito del Green Deal.

A ribadire la posizione del governo ceco è stato il vicepremier per l'Economia e ministro dell'Industria e del Commercio Karel Havlíček durante il Consiglio UE sulla competitività. Sebbene abbia dato il suo assenso agli obiettivi previsti per il 2050, il governo ceco ritiene non sostenibile l'accelerazione della riduzione richiesta per il 2030. I piani attuali prevedono un taglio del 40 percento rispetto al livello delle emissioni di CO2 nel 1990, e le autorità europee vorrebbero aumentare il taglio al 50-55 percento. Il taglio maggiorato sembrerebbe però difficile da realizzare e non sarebbe sostenibile dal punto di vista economico secondo il governo.

«Vogliamo che nell'ambito del Green Deal si pensi alla necessità di finanziare le regioni più toccate dalla transizione, vale a dire le regioni dove si estrae il carbone» ha ribadito il vicepremier Havlíček. Il governo ceco vuole che il sostegno europeo alle regioni più toccate dalla transizione energetica venga stanziato al di fuori dei fondi per la coesione, che hanno altre finalità. Nell'ambito delle politiche per l'ambiente, la Repubblica Ceca spinge affinché le fonti di energia nucleari vengano conteggiate nei limiti minimi, che devono raggiungere nel mix energetico degli stati membri le fonti rinnovabili.

Fonte: www.mpo.cz

Fonte fotografia: mpo.cz

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