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28.02.2016

Renomia, impresa familiare nel settore assicurativo

Jiřina Nepalová ha fondato ventitré anni fa Renomia, la più grande società di broker ceca. Il suo impegno imprenditoriale è stato riconosciuto negli ultimi anni da numerosi premi imprenditoriali, come il titolo di Manager dell'Anno 2014 e di Imprenditore dell'Anno a Praga 2016. Da dicembre 2015 Jiřina Nepalová  è anche presidente dell'Associazione dei brokers assicurativi cechi. Con la direttrice generale di Renomia abbiamo parlato delle maggiori sfide del settore.

Negli ultimi anni ha ricevuto diversi importanti riconoscimenti per la sua attività imprenditoriale. Quanto sono importanti per lei premi di questo tipo?

Questi premi sono soprattutto il riconoscimento dei risultati ottenuti da Renomia. Ne sono riconoscente, ma i premi sono anche un impegno per il futuro, affinché Renomia continui a essere un'impresa di successo e fornisca ai clienti servizi di qualità.

Nel vostro settore è raro trovare imprese familiari. Rispetto a imprese con azionisti e manager di professione, lo ritiene un vantaggio?

Renomia è stata costruita in tutti questi anni da me e dai miei figli, che mi hanno spronato ventitré anni fa a non lasciare il settore assicurativo. Oggi la nostra è un'impresa internazionale, anche se vogliamo mantenere un'atmosfera familiare. Considero un vantaggio che tutta la famiglia sia coinvolta nella gestione dell'azienda con l'ambizione di dare il meglio ai nostri clienti. Inoltre non devo preoccuparmi per la successione: entrambi i miei figli vogliono continuare nel settore, perché questo lavoro ci dà soddisfazione e siamo già pensando a come sarà Renomia fra cinque, dieci, quindici anni. Attualmente abbiamo un programma di sviluppo proiettato al 2030. Ciò, tuttavia, non significa che anche un'impresa guidata da manager esterni non possa crescere con successo.

Uno dei principali eventi dello scorso anno è stato la bocciatura della Legge sulle attività assicurative, che avrebbe dovuto recepire la nuova normativa europea. Come valuta l'attuale situazione?

La Legge era prevista per l’inizio del 2016. Per i broker si stava preparando una modifica, che avrebbe dovuto aumentare la regolamentazione del settore. Tuttavia la normativa fondamentale per il settore sarà la nuova direttiva comunitaria IDD, che dovrà essere recepita entro il 2018. La nuova direttiva alza i requisiti in termini di educazione e conoscenze per chi vuole diventare broker assicurativo, in modo che il cliente sia più informato.

Secondo lei la direttiva va nel senso giusto?

Assolutamente sì. Sono assolutamente d'accordo sul fatto che debbano essere rivisti al rialzo i requisiti per chi vuole esercitare questo mestiere. Già oggi Renomia spinge i propri broker ad avere una maggiore conoscenza del settore, a seguire corsi d'aggiornamento e così via. Inoltre i broker devono essere capaci di informare i propri clienti sui prodotti e soluzioni assicurative che li stanno offrendo. La normativa si muove nella direzione giusta. Tuttavia il giudizio complessivo dipenderà da quanto i singoli stati introduranno nella loro legislazione gli elementi di regolamentazione che ritengono utili.

Secondo le ultime statistiche sul mercato assicurativo, il settore delle polizze vita ha registrato un netto calo. Come giudica questa situazione?

Le persone stanno riconsiderando il ruolo di alcuni prodotti assicurativi come strumenti d’investimento e di risparmio. Da ciò mi aspetto un aumento di polizze contro gli infortuni, che gli possa permettere di avere una qualità di vita dignitosa anche nel momento in cui dovessero smettere di lavorare a causa di un incidente. Non bisogna far troppo affidamento sullo Stato. Lo Stato invece può offrire al massimo una pensione d'invalidità, che spesso stenta a coprire tutte le necessità dei clienti. Secondo me, assicurarsi contro gli infortuni ha più senso rispetto a farlo su alcuni prodotti d'investimento.

 

Fonte fotografia: EY Podnikatel

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