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20.09.2017

Come riconoscere un buon corso di lingua e una buona traduzione?

L'insegnamento delle lingue straniere è in forte ripresa a Praga e Repubblica Ceca, grazie al buon andamento dell'economia. Districarsi tra la vasta offerta di corsi non è però facile. Ne abbiamo parlato con Lorenzo di Bisceglie, amministratore di Language Atelier, socio Camic, che offre corsi di lingua e servizi di traduzione.

A Praga c’è una grossa offerta di corsi di lingua organizzati sia da strutture commerciali che istituzionali (ad esempio centri di cultura). Come cercate di differenziarvi dai vostri concorrenti?

«Certamente nell’approccio con il cliente. Le varie scuole o istituti offrono per lo più corsi standard, noi invece incontriamo personalmente i potenziali clienti per ascoltare le loro necessità, in base alle quali, poi selezioniamo l’insegnante più adatto per organizzare corsi su misura che soddisfino le loro richieste. Siamo poi sempre disponibili e raggiungibili per ogni eventualità. Essendo in due a gestire la scuola, ci occupiamo direttamente noi di tutto il processo organizzativo, di conseguenza garantiamo massima disponibilità, propensione al dialogo e flessibilità».

 

Nell’insegnamento delle lingue ha un’importanza fondamentale l’insegnante. In passato la selezione sul mercato era però piuttosto blanda. Come scegliete e quali requisiti di qualità devono rispettare i vostri insegnanti?

«Noi stessi siamo in primis insegnanti d’italiano con lunga esperienza. Quindi sappiamo bene quali sono i requisiti che deve soddisfare un insegnante. Incontriamo personalmente i nuovi potenziali insegnanti, verifichiamo le loro conoscenze generali e soprattutto la loro idoneità all’insegnamento. Ad esempio facciamo una simulazione di una lezione dimostrativa, in cui noi ci fingiamo studenti, ponendo anche domande, a cui potrebbero essere sottoposti durante una lezione vera e propria. Molte persone sono dell’avviso che per insegnare una lingua basti conoscerla bene. Noi sappiamo benissimo che questo non è sufficiente: ci vogliono anche un approccio didattico ed esperienza acquisita nel campo dell’insegnamento. I nostri insegnanti (per la maggior parte madrelingua) sono tutti insegnanti di professione con lunga esperienza che amano il proprio lavoro. Se uno dei requisiti elencati non dovesse essere soddisfatto, non potrebbero entrare a far parte del nostro team».

 

Le nuove tecnologie sono entrate ormai anche nell’insegnamento delle lingue e, ad esempio, vengono offerti corsi su Skype. Siete attivi anche in questo campo o puntate su corsi face to face?

«Non rifiutiamo a priori le nuove tecnologie, e in passato ci è già successo di organizzare lezioni su Skype. Le lezioni su Skype rappresentano un modo per superare le distanze, nel caso ad esempio che lo studente si trovi impossibilitato a stabilire un contatto diretto con un madrelingua. Tuttavia pensiamo che un approccio face to face sia più efficacie per lo studio di una lingua. Il contatto diretto con l’insegnante ha una certa rilevanza nel processo di apprendimento, si crea un rapporto più diretto e schietto tra studente ed insegnante. Siamo convinti che una lingua possa essere imparata solamente praticandola in contesti reali».

 

La conoscenza delle lingue straniere è fondamentale per un’economia aperta come quella ceca. Paradossalmente, la conoscenza delle lingue estere è anche uno dei punti più deboli dei dipendenti cechi. Voi offrite anche corsi di lingua aziendali?

«Certamente. L’approccio è simile a quello descritto sopra: prima cerchiamo di capire a fondo quali sono i bisogni dei dipendenti di una determinata azienda, in un secondo tempo selezioniamo l’insegnante del nostro team più adatto ad adempire al tipo di richiesta. Durante lo svolgimento del corso seguiamo passo a passo i progressi degli studenti, verificandone la conoscenza acquisita anche con test. Ci assicuriamo sempre che gli studenti si trovino bene con l’insegnante assegnato».

 

I corsi di lingua stanno diventando anche un importante benefit nella remunerazione delle aziende. Avete attivi programmi per soddisfare questo tipo di domanda (ad esempio voucher o sconti)?

«La nostra scuola è inserita nei circoli Benefit plus e Sodexo, dunque se i dipendenti possiedono questo tipo di voucher, possono usufruirne nella nostra scuola. Inoltre offriamo sconti speciali per i soci della CAMIC. L’incremento di studenti che si iscrivono tramite azienda è dovuto per lo più alla ripresa economica: in periodo di crisi la prima cosa che le aziende “tagliano” ai propri dipendenti sono proprio i benefit, e tra questi figurano appunto i corsi di lingua».

 

Infine, offrite anche servizi di traduzione. In questo settore sono attivi numerose agenzie e traduttori individuali. Non sempre però le traduzioni sono all’altezza. Come riconoscere un servizio di qualità?

«Qui si torna al modo in cui gestiamo la nostra scuola: alcune scuole della concorrenza pur di aumentare i propri profitti assegnano frettolosamente le traduzioni a personale non specializzato (ad esempio a studenti) e non a traduttori di professione. Noi ci teniamo che il nostro servizio sia di qualità: se un cliente ci chiede una traduzione, preferiamo spendere un po’ più di tempo nella ricerca di un traduttore professionista, qualora i nostri non fossero disponibili. Dall’esterno non è facile riconoscere un servizio di qualità, il nostro consiglio è che il cliente quando possibile dia la priorità a un lavoro svolto in maniera professionale ma che magari richiede un po’ di tempo per la sua realizzazione, piuttosto che alle promesse di ottenere la traduzione nel minor tempo possibile con la probabilità che sia meno accurata».

Fonte: Camic

Fonte fotografia: Language Atelier

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