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24.04.2017

Esigibilità dei crediti: in che stato è la Repubblica Ceca?

Recuperare un credito è una delle attività che le aziende incontrano nel loro percorso imprenditoriale. Perciò per le imprese è importante un recupero veloce e sicuro dei propri crediti. In quale situazione versa su questo fronte la Repubblica Ceca? Lo abbiamo chiesto a uno specialista, avv. Daniel Uličný, socio della Camera Italo-Ceca.

A che cosa si devono preparare le imprese, che cominciano a operare in Repubblica Ceca, nel campo del recupero dei crediti? Il sistema giudiziario garantisce un'esigibilità dei crediti efficiente e sicura?

«Gli imprenditori, che cominciano a operare in Repubblica Ceca, dovrebbero scegliere con grande attenzione i propri partner commerciali. In caso di grandi forniture per clienti nuovi e sconosciuti, è il caso di chiedere una garanzia, ad esempio da una parte terza. Un'altra misura di prevenzione è una preparazione attenta del contratto. Per quanto riguarda il recupero dei crediti non saldati, i tribunali cechi hanno fatto un grande passo in avanti, per quanto riguarda la velocità negli ultimi quindici anni. A parte le eccezioni o le parti, che tentano di rallentare il processo, si può dire, che la durata della fase processuale del recupero dei crediti è allineata alla media europea. Il successo del recupero è, però, determinato dalla condizione finanziaria del debitore, su cui il tribunale non ha alcuna influenza».

Tra i debitori ci possono essere sia persone fisiche che quelle giuridiche. Ci sono delle differenze nell'iter del recupero dei crediti?

«All'inizio gli iter sono molto simili e nella fase processuale i procedimenti sono identici e vengono effettuati in maniera simile. Delle differenze ci sono nella fase esecutiva: le persone fisiche godono di una maggiore protezione da parte della legge, rispetto alle persone giuridiche. Tuttavia, neanche in questo caso le differenze sono abissali. Ciò nonostante, per una persona fisica è più facile riunire i suoi crediti in una proposta di sdebitamento, che i tribunali tendono ad autorizzare sempre più di frequente a causa della legge. Si tratta soprattutto dei consumatori indebitati. In questo campo c'è uno scontro politico in atto. Per i creditori sarebbe una cattiva notizia, se le regole per lo sdebitamento venissero ulteriormente allentate».

Sul mercato ceco ci sono molte imprese di factoring e recupero di crediti. Come riconoscere un servizio di qualità?

 «La grande quantità di queste imprese sul mercato dà una maggiore possibilità di scelta ai creditori. Penso, tuttavia, che il boom di queste agenzie sia alla fine. Un servizio di qualità si riconosce dal fatto che l'agenzia di recupero crediti non si spaccia per esperto di legge, quindi il servizio contiene anche una consulenza legale esterna. Inoltre, il costo del servizio non dovrebbe aggirarsi, ad esempio, intorno a un terzo o più del valore del credito. Per rendere meglio l'idea: gli avvocati hanno un limite per la parte quota del compenso, che non può superare il 25% del valore del credito. In realtà, la parte quota applicata dagli studi legali è circa la metà. Nella maggior parte dei casi è insolito che la parte quota superi il 15% della somma riscossa».

Negli ultimi tempi si discute molte del futuro degli ufficiali giudiziari addetti ai pignoramenti giudiziari. Come valuta la loro attività? E il prospettato abbassamento delle parcelle rischia di peggiorare l'esigibilità dei crediti?

«Dopo gli eccessi del passato, l'attività degli ufficiali giudiziari si è consolidata e oggi giocano una parte rilevante nel recupero dei crediti. Tuttavia, anche qui c'è uno scontro politico in atto. Grazie a ciò, sono stati limitati alcuni poteri degli ufficiali giudiziari, che non avevano alcun legame con gli eccessi del passato. La legge ha reso per esempio molto più difficile mettere un vincolo di pegno su un immobile, che era uno strumento non troppo invasivo per il creditore, che era, tuttavia, spinto a saldare il credito. Per quanto riguarda le parcelle degli ufficiali giudiziari: già oggi ci sono degli uffici vacanti e se le parcelle caleranno, diminuirà anche la volontà di recuperare i crediti più modesti e quindi calerà l'esigibilità dei crediti. Questi cambiamenti conducono i creditori di grande dimensione, quali le banche, ad aumentare i tassi d'interesse. Prevale la logica che quando non è possibile rivalersi su chi non paga, si prendono più soldi da chi paga. In ogni caso, prima della creazione dell'ufficiale giudiziario, la situazione del recupero dei crediti nel nostro Paese era terribile. I tribunali dovevano condurre da soli i pignoramenti, che venivano avviati anche otto anni dopo l'emissione del verdetto. Il nostro Paese era un paradiso per i debitori e non sarebbe saggio tornare a quei tempi».

Molte imprese propongono al momento della sottoscrizione di un contratto di stipulare anche una clausola arbitrale. Quali sono i vantaggi di questa soluzione? E quando usarla?

«Le clausole arbitrali sono adatte solo a una parte di potenziali liti. I vantaggi sono l'impossibilità di far ricorso e la velocità di esecuzione della decisione arbitrale. Le clausole arbitrali sono più adatte per i contratti a più alto contenuto specialistico, ad esempio i contratti per la fornitura di servizi specialistici nei settori IT o nei mercati finanziari. Per un normale contratto d'acquisto, le clausole arbitrali non sono del tutto necessarie, in quanto i tribunali spesso riescono a emettere una ingiunzione di pagamento prima che si riunisca il senato arbitrale. Sicuramente, non affiderei l'arbitrato a una società privata con regole proprie. La Corte di Cassazione ha deliberato diverse volte che le decisioni emesse da queste società non sono valide, quindi i crediti diventano inesigibili. Le clausole arbitrali vanno, quindi, riferite alle corti arbitrali create dalla legge presso la Camera di Commercio Ceca e la Camera Agraria Ceca».

 

Fonte: Camic

Fonte fotografia: Camic

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