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25.07.2022

Gli ambasciatori di quattro paesi, Italia compresa, a favore della seconda lingua a scuola

In Repubblica Ceca continua il vivace dibattito sull’obbligatorietà dell’insegnamento di una seconda lingua straniera nelle scuole medie. In un intervento, pubblicato venerdì, gli ambasciatori di quattro paesi europei (Italia, Germania, Francia e Spagna) hanno espresso la loro inquietudine rispetto all’ipotesi che l’insegnamento non sia più obbligatorio per tutti gli allievi.

Nell’ambito della riforma dei curricula scolastici il Ministero dell’Istruzione propone di abolire l’obbligatorietà dell’insegnamento di una seconda lingua straniera per tutti gli allievi della scuola media. Secondo gli esperti del ministero, tale cambiamento potrebbe aiutare gli allievi che sono già in difficoltà con l’apprendimento della prima lingua straniera – l’inglese. Alle scuole rimarrebbe comunque l’obbligo di offrire l’insegnamento della seconda lingua tra le materie a scelta. “Ogni allievo che vorrà studiare una seconda lingua dovrà avere l’opportunità di farlo”, ha spiegato Michal Černý del Ministero dell’Istruzione. Secondo l’analisi del server Novinky.cz, che ha pubblicato l’appello degli ambasciatori, tale prassi è in vigore in diverse nazioni europee, comprese alcune regioni della Germania e della Spagna.

Nell’appello i quattro diplomatici esprimono la loro “inquietudine” circa la cancellazione dell’obbligo. Gli ambasciatori temono che tale passo porti al calo della qualità dell’insegnamento delle lingue straniere nelle scuole ceche e ad un incremento delle differenze tra i figli delle famiglie agiate e di quelle svantaggiate. “In un’impresa aperta al commercio estero la conoscenza della seconda o perfino della terza lingua può essere la chiave per una crescita di carriera - scrivono i rappresentanti in Repubblica Ceca di Italia, Germania, Francia e Spagna – Di tutti i segnali che la proposta di una tale riforma manderebbe alle famiglie e ai giovani, quello più dannoso è considerare la seconda lingua una lingua di secondo piano”.

Secondo i dati di Eurostat la Repubblica Ceca occupa gli ultimi posti all’interno dell’UE per la conoscenza delle lingue straniere. Un’indagine dell’agenzia Grafton Recruitment del 2021 sottolineava che la conoscenza dell’inglese veniva richiesta in quattro inserzioni di lavoro su dieci. Dieci volte meno richiesta era la conoscenza del tedesco, quarantacinque volte in meno quella del francese e novanta volte in meno quella dell’italiano, le tre seconde lingue più domandate sul mercato del lavoro ceco. “In un numero sempre maggiore di offerte di lavoro viene richiesto oltre l’inglese anche la conoscenza di un’ altra lingua straniera”, aveva sottolineato all’epoca il marketing manager di Grafton Recruitment Jitka Součková.

Fonte: www.novinky.cz

Fonte fotografia: Pixabay

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