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30.11.2020

Gli studi legali Smed Jorgensen e CERHA HEMPEL hanno stretto un’alleanza

Gli studi legali Smed Jorgensen e CERHA HEMPEL hanno deciso di stringere una forte collaborazione. In questo ambito lo studio Smed Jorgensen ha adottato il marchio del partner ed è entrato a far parte della rete che fa a capo dell’omonimo importante studio legale viennese. Ne abbiamo parlato con Massimiliano Pastore, senior associate di CERHA HEMPEL - Kališ & Partners, socio Camic

Cosa ha spinto i due studi legali verso l’alleanza? Quali vantaggi e sinergie vi aspettate?

Possiamo dire che l'unione sia nata spontaneamente a seguito di rapporti che si sono fatti sempre più fitti e proficui grazie a dei ‘denominatori comuni’, fra i quali spiccano l’assoluta dedizione al cliente ed il profondo rispetto dell’etica professionale. Molti dei nostri clienti sono strutturati all’interno della regione CEE, che è proprio l’arena centrale dello studio CERHA HEMPEL, fondato a Vienna oltre cento anni fa e presente in ben 7 Paesi. Le sinergie ci permetteranno di offrire alla clientela una maggiore sofisticazione dei principali servizi dello studio Smed Jorgensen – dalla compliance al bancario e finanziario, passando per M&A ma anche ristrutturazioni, crisi di impresa e contenziosi.

Lo studio avrà un’offerta di servizi rivolta ai clienti italofoni?

Certamente. Abbiamo un nucleo di avvocati che non solo parlano italiano, ma si sono formati in Italia e lavorano con il particolare occhio di riguardo che la clientela italiana si aspetta dal professionista. Offriremo l’expertise acquisita in tutti questi anni nei tantissimi settori in cui i clienti operano – ambiente, infrastrutture, immobiliare, manifatturiero, bancario e assicurativo – attraverso una realtà strutturata di quasi 20 collaboratori. Puntiamo a diventare lo studio di riferimento per investitori, gruppi multinazionali e SME presenti nella Repubblica Ceca ma anche in altri paesi dell’Europa Centrale ed Orientale.

Quale sarà in concreto il suo ruolo nella struttura CERHA HEMPEL?

Sarò principalmente il punto di contatto della clientela italiana, nonché di quella ceca impegnata in progetti in Italia. Mi concentrerò in particolare nelle operazioni societarie e nel contenzioso transfrontaliero, mettendo a disposizione tutte le mie capacità, acquisite in oltre 15 anni di esperienza fra Italia e Repubblica Ceca.

Anche la giustizia ceca è stata colpita dall’epidemia e in primavera i lavori dei tribunali sono andati a rilento. Attualmente qual è la situazione, soprattutto nell’ambito civilistico e commerciale?

Sì, l’epidemia ha colpito duramente soprattutto Praga, i cui tribunali erano sotto pressione già da tempo a causa della mancanza di personale. Nel settore civile e commerciale si sono registrati spostamenti di udienze e lavoro ‘a singhiozzo’ da parte delle cancellerie. Tuttavia, si tratta di ritardi tutto sommato accettabili, se si considera anche che la giustizia non si può trasferire sulla rete come se fosse una semplice riunione fra giudice ed avvocati. Personalmente, sono contrario alle udienze ‘virtuali’, credo invece molto nel rito e nelle formalità del processo vivo, che offre piene garanzie a tutte le parti coinvolte.

Fonte: Camic, Cerha Hempel

Fonte fotografia: Cerha Hempel

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