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17.09.2021

Il tasso d’inflazione in Repubblica Ceca è davvero più alto che nell’eurozona?

Da diversi mesi il tasso d’inflazione in Repubblica Ceca è più alto rispetto a quello registrato nell’eurozona.

Lo spread tra i due tassi si è verificato anche in agosto, quando l’indice dei prezzi in Repubblica Ceca è aumentato rispetto a un anno fa del 4,1 percento, mentre in eurozona i prezzi sono cresciuti in media del 3,1 percento. Secondo alcuni esperti la differenza è spiegabile in larga parte dalla differenza del paniere. In agosto l’inflazione ceca è stata trainata al rialzo dall’affitto equivalente dei proprietari. Si tratta di un fitto figurativo che rispecchia i costi sostenuti per l’abitazione delle persone che vivono in una casa di proprietà. Il fitto figurativo rispecchia, ad esempio, l’incremento dei costi dei materiali di costruzione, e delle opere edili o dei prezzi delle abitazioni.

Nel paniere dell’eurozona il fitto figurativo non viene conteggiato. Come viene spiegato anche nelle note metodologiche dell’ISTAT l’acquisto di un’abitazione non viene considerato un consumo ma bensì un investimento, e pertanto non rientra nell’indice. Rientrano invece nella misurazione gli affitti effettivi.

“Il nostro indice è più reale di quello dell’eurozona” sostiene il governatore della Banca Nazionale Ceca Jiří Rusnok. Se nel paniere ceco non ci fossero i fitti figurativi, il tasso in agosto sarebbe al 3,1 percento, ritiene il governatore Rusnok. Sarebbe un dato simile ai paesi vicini dell’eurozona come l’Austria o la Slovacchia e inferiore alla Germania, dove i prezzi in agosto sono saliti del 3,4 percento. Va notato che l’inserimento dei fitti figurativi nell’indice dei prezzi non è una stravaganza boema. In maniera simile vengono calcolati gli indici anche nel Regno Unito o negli Stati Uniti.

Fonte: ct24.ceskatelevize.cz

Fonte fotografia: Pixabay

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