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28.05.2020

Indagine Camic: come hanno reagito le aziende associate al periodo di crisi?

La Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca ha presentato nel corso della sua Assemblea Generale di mercoledì 27 maggio i risultati dell'indagine effettuata tra le imprese associate sulle ricadute dell'epidemia Covid-19 e dello stato d'emergenza.

L'impatto dell'epidemia e dello stato d'emergenza sulle imprese italo-ceche è stato per quasi la metà dei rispondenti leggermente negativo o con una leggera flessione, questi rispondenti hanno dichiarato di essere fiduciosi nel poter recuperare le perdite in breve tempo. Un impatto nullo o positivo è stato dichiarato dal 14 percento delle imprese. Invece un impatto estremamente negativo con rischio di chiusura dell’attività è stato rilevato dal 10% delle aziende. Per far fronte alla situazione circa metà delle aziende ha introdotto il lavoro a distanza, mentre il 29% ha dovuto chiudere temporaneamente l'intera attività e il 21% una parte dell'attività. Un quinto delle aziende ha potuto continuare a funzionare senza importanti cambiamenti.

Oltre la metà delle imprese ha affrontato la situazione contando esclusivamente sulle proprie forze. Il programma Antivirus-Kurzarbeit è stata una delle misure di sostegno più richieste tra quelle messe a disposizione dallo Stato ceco. Solo il cinque percento ha presentato la domanda per avere garanzie bancarie o mutui agevolati. "Una parte rilevante delle società che non hanno usufruito dei programmi governativi è stata scoraggiata dalla complessità burocratica o da requisiti troppo stringenti" indica il Segretario Generale della Camera, Matteo Mariani. Tra le misure di incentivi e moratorie previste dalla legge, la scelta più popolare tra le imprese intervistate è stata la sospensione dei pagamenti delle rate dei mutui, a cui è ricorso circa un quinto delle imprese, e la sospensione del pagamento del canone d'affitto (11%). Circa il settanta percento delle imprese non ha tuttavia fatto ricorso a nessuna di queste misure.

Per reagire alla crisi le aziende puntano sugli investimenti. "Oltre l'ottanta percento delle imprese intervistate prevede di potenziare o confermare gli investimenti già previsti" sottolinea il Segretario Generale Matteo Mariani. Solo il cinque percento delle società ha dovuto rinunciare agli investimenti pianificati. Quasi la metà delle aziende prevede poi di dover contenere i loro costi, ad esempio, riducendo alcuni benefit, l'organico dei dipendenti o l'orario di lavoro. Quasi metà delle aziende non prevede invece nessun cambiamento particolare.

Sulle previsioni degli investimenti ha un impatto positivo l'opinione condivisa da circa tre quarti delle aziende, ossia che l'economia ceca riuscirà a riprendersi velocemente dallo shock causato dall'epidemia. Solo il tre percento delle imprese invece prevede una crisi molto forte e prolungata. I fattori previsti secondo le aziende per il rilancio dell'economia saranno la capacità del governo ad attuare riforme e misure di sostegno, la crescita dell'economia tedesca o il rilancio di settori chiave, come l'automotive o il turismo incoming.

Nota: All'indagine hanno partecipato 118 rispondenti afferenti a 109 imprese ed enti. Il 73% dei partecipanti è formato da piccole e medie imprese (meno di 250 dipendenti), il 15% da grandi imprese (più di 250 dipendenti), il 10% da imprese individuali e il due percento da persone giuridiche di altro tipo. Per quanto riguarda i settori d'attività prevalgono i servizi (24%), commercio (23%), industria (17%), consulenza (12%), ospitalità e turismo (12%), immobiliare e costruzioni (9%).

 

Fonte: Camic

Fonte fotografia: Camic

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