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27.02.2020

La Corte Costituzionale blocca le pretese dei principi del Liechtenstein

La Corte Costituzionale ceca ha bloccato le pretese patrimoniali dei principi del Liechtenstein nei confronti dello Stato ceco.

L'attuale controversia tra la fondazione, che rappresenta la cassaforte dei principi del Liechtenstein, e lo Stato ceco ha avuto origine da delle visure catastali mai aggiornate, che riportavano come proprietario di centinaia di ettari di terreni nei pressi di Říčany (centro Boemia) il principe Francesco Giuseppe II. Sulla base delle visure catastali, la fondazione pretendeva di includere i terreni nell'eredità del principe defunto. Secondo i tribunali cechi, nonostante le visure catastali non fossero aggiornate, non vi sono dubbi che i terreni siano stati trasferiti allo Stato sulla base dei decreti di confisca dei beni promulgati dal presidente della repubblica Edvard Beneš nel 1945 e pertanto non possono essere inclusi nell'eredità. Dello stesso parere è stata anche la Corte Costituzionale. «La fondazione ritiene che la decisione della Corte Costituzionale continui a calpestare i diritti di proprietà della fondazione dei principi di Lichtenstein» ha reagito l'ente, che promette di portare la controversia all'attenzione dei tribunali internazionali.

La controversia con i principi del Liechtenstein è una delle maggiori questioni che ha dovuto affrontare lo Stato ceco nella gestione delle restituzioni post 1989. Secondo i principi, la confisca sulla base dei decreti Beneš fu illegale. in quanto i Liechtenstein non erano tedeschi, ma rappresentanti del proprio Stato, rimasto neutrale nel secondo conflitto mondiale. Per questa ragione la fondazione ha presentato nel 2018 alcune decine di esposti per la restituzione dei beni, tra cui  anche il complesso di Valtice e Lednice. Inoltre, lo Stato del Liechtenstein sta trattando con la Repubblica Ceca un accordo internazionale, che potrebbe porre fine alle controversie.

Fonte: www.irozhlas.cz

Fonte fotografia: Wikimedia

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