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15.12.2021

Predrag Kovačević, Radalytica: “Vi racconto la disruptive technology”

Radalytica è un’azienda tecnologica con sede a Praga e stabilimento produttivo a Olomouc che promette di rivoluzionare con il suo dispositivo RadalyX il settore del controllo non distruttivo. Il sistema ha un impiego molto versatile, che va dall’aerospazio all’automotive o al settore agricolo. Ne abbiamo parlato con Predrag Kovačević, business development manager e responsabile in particolare per il mercato italiano.

Qual è la principale differenza tra RadalyX e un sistema di tomografia industriale tradizionale?

In un sistema tradizionale bisogna portare il pezzo da ispezionare, ad esempio un importante componente strutturale di un velivolo, nel centro di scansione, sottoporlo alla scansione a raggi X, che è molto macchinosa, e aspettare diversi giorni per avere il risultato. Tutto ciò richiede molto tempo e soprattutto denaro. Il nostro dispositivo RadalyX, che è composto da due robot collaborativi guidati da un software proprietario, può essere impiegato direttamente in loco e quindi può ispezionare anche i componenti che non si possono smontare, che non entrerebbero in una camera a raggi X o che sono molto difficili da raggiungere. Ad esempio, con il nostro sistema, installato sui binari, abbiamo scansionato un’elica da oltre 80 metri di lunghezza di una centrale eolica in Cina. Inoltre, il sistema è molto più semplice da utilizzare rispetto ai dispositivi equivalenti, estremamente flessibile e produce immagini digitali di elevata qualità in tempo reale.

Oltre a raggi X permette di montare anche altri sistemi di diagnostica, ad esempio l’ultrasuono o il laser. Il cliente può quindi ottenere una scansione completa effettuata con più tecnologie in sequenza. Per la manipolazione dei robot abbiamo anche sviluppato un mouse 3D, il quale rende l’utilizzo molto intuitivo e permette al cliente di personalizzare l’ispezione. La differenza tra il sistema tradizionale e il nostro RadalyX si potrebbe paragonare, semplificando, alla differenza tra una macchina fotografica analogica e una digitale.

Cosa permette di ottenere queste performance al vostro sistema?

La componente chiave è il detector di raggi X molto sensibile sviluppato dalla nostra società partner Advacam. La tecnologia usata dal detector si basa sul conteggio dei singoli fotoni, per cui fornisce il livello di risoluzione più alto oggi disponibile con la capacità di rilevare anche i più piccoli difetti di dimensioni pari a decine di micrometri. Grazie a questo detector il sistema non necessita una grande potenza di emissione di raggi X e questo ne semplifica molto l’utilizzo. Inoltre, il sistema è anche capace di riconoscere “il colore”.

Il sistema è capace di ispezionare tutte le leghe leggere impiegate nel campo aerospaziale, come ad esempio leghe di alluminio, magnesio e titanio ed anche i materiali compositi. Inoltre, abbiamo implementato un sistema a ultrasuoni ad aria compressa (quindi senza acqua). Abbiamo anche un profilatore laser 3D che effettua la scansione della forma geometrica esterna del pezzo e riesce a controllare perfino la rugosità superficiale. Il nostro dispositivo ha anche notevoli performance nell’individuazione di oggetti estranei (FOD). Infine il sistema può essere completamente comandato da remoto.

Quali sono i principali campi di utilizzo della vostra tecnologia?

Il nostro sistema è il primo dispositivo di ispezione non distruttiva non-convenzionale che rispetta i criteri dell’Industria 4.0. Attualmente i principali campi di utilizzo sono l’industria aerospaziale, l’automotive, il ferroviario e quello dei trasporti in generale. Anche se le possibili applicazioni vanno ben oltre. Per esempio, uno dei nostri clienti ha comprato RadalyX per controllare la crescita delle piante e selezionare i semi migliori. Un altro campo d’applicazione molto importante per noi è l’industria di manifattura additiva. La manifattura additiva è una modalità produttiva che, utilizzando tecnologie anche molto diverse tra loro, consente la realizzazione di oggetti (componenti, semilavorati o prodotti finiti) generando e sommando strati successivi di materiale. Quindi un processo assai complesso e sofisticato che necessita un accurato controllo di tutti i parametri. Ed è proprio questo il nostro punto forte, con RadalyX riusciamo a fornire un check di tutte le fasi produttive.

Proprio con questo scopo è in atto un innovativo progetto, in collaborazione con il Cluster Aerospaziale della Moravia (MLK), per definire la catena completa per la fornitura dei componenti strutturali ottenuti da manifattura additiva dalla ideazione, progettazione fino alla qualifica certificata.

Nei prossimi due o tre anni prevediamo che i nostri dispositivi si integreranno nei sistemi di fabbrica intelligente, in cui avranno una grande importanza la diagnostica e il controllo della qualità. I nostri robot collaborativi faranno parte di un flusso di dati generati dal sistema di controllo della fabbrica. In futuro prevediamo la diffusione anche in altri settori, come ad esempio il settore medico.

Quali sono i riscontri sul mercato?

RadalyX è un prodotto molto valido ed ha un grande potenziale. Qualche settimana fa abbiamo ricevuto un importante ordine da una importante società privata americana attiva nel campo dei voli spaziali. Ed è soltanto l’inizio della diffusione di questa tecnologia unica. Perfino la NASA ha riconosciuto come la nostra tecnologia sia molto promettente. Abbiamo già avuto un riscontro positivo da importanti aziende italiane, ad esempio diverse divisioni del gruppo Leonardo stanno verificando le capacità del RadalyX ed il suo potenziale impiego. Le aziende all’inizio erano scettiche, ma poi alla luce dei fatti si sono convinte della qualità dei nostri dispositivi.

Come guarda la sua azienda al mercato italiano?

La nostra società punta molto sull’Italia. Grazie agli incentivi pubblici per l’Industria 4.0 attivati dal governo italiano, molte aziende stanno investendo nel rinnovo del loro parco macchine e degli stabilimenti produttivi. I migliori aiuti per il passaggio all’Industria 4.0 sono attualmente in Germania e in Italia. Inoltre, le società italiane hanno un approccio aperto verso le soluzioni 4.0.

In che modo vi ha influenzato la pandemia?

La pandemia ha causato uno shock economico senza precedenti, ma ha anche dimostrato i vantaggi che le aziende possono trarre intraprendendo le strade alternative per adattarsi al nuovo scenario. La rottura di molte vecchie abitudini metterà molte aziende nella condizione di accelerare queste trasformazioni. E questo darà spazio maggiore alla nostra ʺDisruptive Technologyʺ.

RadalyX in azione: radalytica.com

Fonte: Camic

Fonte fotografia: Radalytica

 

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