Il governo ceco ha concluso domenica pomeriggio, dopo alcuni giorni di incertezza, il rinnovo delle regole anti-Covid in vigore a partire da lunedì mattina. Sulla base di una richiesta delle regioni lo stato d’emergenza è stato reintrodotto per 14 giorni.
Il paese si è trovato nell’incertezza in seguito al voto di giovedì della Camera dei Deputati, che ha bocciato la richiesta di proroga di un mese dello stato d’eccezione, che è pertanto scaduto domenica a mezzanotte. L’assenza dello stato d’emergenza avrebbe portato secondo l’esecutivo alla riapertura di negozi e molti altri esercizi e alla fine delle limitazioni sulla circolazione. Il governo ha tuttavia trovato un accordo domenica pomeriggio con i presidenti delle regioni per reintrodurlo.
Il premier Andrej Babiš ha affermato che il governo ha un’analisi giuridica, secondo cui la reintroduzione dopo la bocciatura della Camera non viola la Costituzione, qualora venga adottata su domanda delle regioni. Alcuni costituzionalisti e il presidente del Senato Miloš Vystrčil hanno manifestato dubbi sulla validità di questa interpretazione.
In Repubblica Ceca quindi non cambiano le misure da rispettare tranne poche eccezioni. Le regioni hanno però avanzato delle richieste al governo, tra cui il rientro nelle scuole di alcune classi o un maggiore coinvolgimento delle opposizioni nell’impostazione delle misure anti-Covid.
Alcuni politici tedeschi, tra cui i premier della Baviera e della Sassonia, hanno dichiarato che la situazione d’incertezza in Repubblica Ceca ha contribuito all’irrigidimento delle regole sul confine. Con le nuove regole viene bloccato pressoché l’intero trasporto di persone tra i due paesi. I rappresentanti dell’industria automotive temono che i controlli possano ritardare in maniera significativa le forniture industriali.
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